Una Tigre di preparatore atletico
"Perché solo con un lavoro di squadra potremo fare la differenza nella vita delle persone"
Parto proprio da questa frase che ha ispirato la mia candidatura al concorso. Mi chiamo F..., detto Tigre, e "convivo" da alcuni anni con un gruppo di donne (alcune decine) operate al seno. Sono il loro preparatore atletico, nello specifico insegno loro a pagaiare sulla Dragon Boat con finalità riabilitativa mente/corpo. Ho condiviso, ascoltato ed assorbito le loro storie, tutte diverse tra loro come diverso è il loro modo di essere donna.
Ognuna delle "mie" donne ha percorso una difficile strada, iniziata in salita con la scoperta della malattia, il tumore al seno. Tutte si sono messe in cammino verso gli interventi più o meno demolitivi, verso terapie tagliate su misura come un prezioso vestito di atelier: ad ognuna la sua personalissima corazza per combattere e possibilmente vincere.
Sono decine di donne che per fisicità, professione, età e vissuto non potrebbero essere più diverse e questa ricchezza le rende uniche. Mi ha sempre colpito in loro la spontanea assenza di rivalità, cosa non scontata in un gruppo di sole donne.
Nessuna mai ha tentato di prevaricare, mettersi in mostra, primeggiare. Al contrario ho visto scaturire un’onda di positività, di condivisione, reciproco aiuto ed entusiasmo verso il raggiungimento di un fine comune. La gioia di una è la gioia di tutte, così come i momenti di difficoltà. Tutto viene condiviso empaticamente, si incoraggiano e "contagiano" vicendevolmente di "bello" e di "buono". Sono talmente "stupefacenti" da creare dipendenza. Chi ha pensato di lasciare il gruppo per difficoltà personali, è tornata a bomba dicendo semplicemente "mi mancavate".
È meraviglioso osservarle mentre condividono le loro esperienze accogliendo le nuove arrivate con calore e sorellanza. Il macigno della malattia che è caduto su ognuna di loro non le ha schiacciate ed annientate, ma al contrario ha frantumato la corazza di paura ed incertezza sprigionando una forza insospettabile. Il gruppo, la squadra ha proprio operato la differenza nelle loro vite. Le uscite settimanali al lago sul Dragone sono esperienze di incomparabile bellezza ed inestimabile valore in una natura meravigliosa con tramonti spettacolari.
Quando pagaiano al ritmo del tamburino con movimenti sincroni esprimono tutto l'amore che hanno dentro: sanno che insieme arriveranno al traguardo, stringendo i denti perché chi si ferma diventa un peso e una zavorra per le altre. E questo lo sanno bene.
Mi ritengo un uomo fortunato poter condividere con loro tante ore della mia vita; a loro penso quando compongo le formazioni ed equipaggi e pianifico strategie. E a ogni vittoria il traguardo, tagliato fisicamente da chi è seduto in barca, è vittoria per tutte, anche da chi ha incitato a squarciagola le compagne dagli scogli. Tutte vincitrici, tutte atlete allo stesso modo.
Alla fine gli abbracci, i baci e anche le lacrime sono per me un carburante che mi ricarica e sprona a seguirle con rinnovato entusiasmo e professionalità, In questo scritto ho volutamente privilegiato il lato positivo della rinascita che deve essere ricercato tenacemente da subito. Senza la loro malattia non le avrei mai incontrate, non avrei mai provato le emozioni che solo loro sanno dare. Grazie di cuore alle MIE donne uragano pink.