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Roche – A fianco del coraggio
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PERCHE' NON A ME
Mia sorella dopo una prima visita al P.S. esce in lacrime dicendo ho un tumore per adesso non operabile cancro al IV STADIO all’utero compromessa vescica. Periodo pieno Covid nessuno ci riceve con urgenza, pensiamo subito all'IEO che ci riceve il giorno dopo la telefonata.
Da lì il declino lei che dopo due giorni di ricovero dice di star bene e che vuole tornare a casa dice di seguire tutte le prescrizioni che le vengono somministrate ma non le fa mente all’oncologa, mente alle infermiere di famiglia mente a me a mia sorella lo psicologo che l’aveva in cura sotto prescrizione dell’oncologa dice che per lui ha le capacità di intendere e volere quindi non ci possiamo far nulla
Comincia iter cambio nefrostomia ogni mese o meglio quando decide lei si perché anche qui decide lei cosa fare e come fare riesce a reggere solo 2 chemio poi un ciclo di radio per bloccare le perdite che iniziano ad essere caratterizzate anche da sangue
Le infermiere che non riescono a fare il loro lavoro perché lei non collabora si fa venire persino piaghe sulla schiena a forza di stare sdraiata sul divano quando lo scopriamo l’infermiera di famiglia ha una reazione di disagio in quanto ci ripete più volte che lei farebbe di tutto ma mia sorella non vuole
Una mattina deciderà lei di chiamare lei la C.R. quando in una pozza di sangue non riuscirà più ad alzarsi dal pavimento del bagno
Corro quando mi chiama al cellulare dicendomi cosa sta succedendo arrivo e trovo mia madre i medici i vicini di casa in giardino con lo strazio nell’anima eccola lì come un cagnolino raggomitolato sul pavimento gelido del bagno gli operatori sanitari che cercano di portarla giù dalle scale senza romperle le ossa
Da quel giorno non uscirà più dall’ospedale tra alti e bassi imprevedibili e incomprensibili arrivando a pensare che forse non era così grave come i medici mi dicevano forse non avevo capito bene forse si poteva fare ancora qualcosa.
Poi i fatti mi riportavano alla realtà la chiamata dell'Infermiera che mi dice di correre che non c'è più tempo si sta dissanguando io che vorrei portarla a casa ma il medico e ci riferisce che sarebbe meglio non spostarla non abbiamo le capacità di seguire una cosa più grande di noi, mentre in tutto questo ci ritroviamo di nuovo in ospedale ed il medico ci dice testuali parole è troppo giovane voglio darle una seconda opportunità
Non potete immaginarvi gli sguardi attoniti dell’infermiera che capisco subito essere in disaccordo mio Dio una seconda opportunità stai tranquillo non pensare male ce la stanno mettendo tutta sia medici che infermieri
Al suo capezzale mia sorella si rivolge a mia moglie e le dice mi spiace Cri vi ho fatto correre per niente e con la forza che ci rimane la tranquillizziamo
Penso siano state le ultime sue parole in piena capacità di intendere e di volere
Il giorno successivo ci rechiamo in ospedale e lì una scena che non auguro a nessuno mia sorella che straparla vede gente intorno a lei che non c’è sta ripetendo il gesto di fumare senza avere la sigaretta tra le mani con mia moglie ci guardiamo siamo sconvolti
La dottoressa ci dice che è ora di decidere di somministrarle la morfina mio Dio devo decidere anche questo non ce la faccio più penso di crollare guardo mia moglie che mi dice stai tranquillo ci sono decidiamo insieme non possiamo far altro
Non posso crederci è stata colpa mia ho tagliato fuori mia sorella dal mondo questo sarà il mio pensiero ricorrente per lungo tempo il lunedì successivo sarebbe dovuta entrare all’hospice ma il destino aveva in sebo qualcosa d’altro.
Sabato notte non ce l’ha fatta